The Miracle Morning, di Hal Elrod – recensione
The Miracle Morning, di Hal Elrod, Macro Edizioni
Le leggi di mio papà
Milano, domenica, interno giorno: un uomo entra senza troppa delicatezza in una stanza al buio e vrraammmm! Alza rumorosamente la tapparella… la luce inonda la camera illuminando due letti singoli in cui sobbalzano due fanciulle: mia sorella ed io, adolescenti.
Ebbene sì, questa era la sveglia nella mia famiglia di origine, sì, anche di domenica, soprattutto di domenica direi, perché negli altri giorni nostro padre usciva di casa molto prima dell’ora in cui dovevamo svegliarci per andare a scuola (anzi di solito fungeva da sveglia lui stesso, prima di andare a lavorare).
Già. Mio padre sosteneva a spada tratta il detto “il mattino ha l’oro in bocca”, insieme con l’altro monito di sua creazione “abbiamo solo due occhi, risparmiamoli”: quindi sveglia presto ma anche a dormire presto (per non sforzare la vista con la luce artificiale). Ecco che il libro recensito è per me “ovvio” e “scontato” (non nel prezzo, d’altra parte non ne ha bisogno con una cifra così onesta e misurata!). Leggendolo tuttavia ho provato molte belle emozioni che si possono riassumere con: “te l’avevo detto”.
Tutto vero, tutto efficace, tutto provato
Immaginate il mio piacere nel vedere che la casa editrice Macro ha scelto una frase dal libro di Hal Elrod per realizzare la cartolina di auguri natalizi (che così sono ancora più validi). La cartolina in questione è anche un piccolo calendario, con cui l’editore ricorda il 24 luglio 2017, 30°compleanno Macro. In quell’occasione – e già da un po’ – la casa editrice insiste con l’invito “Fermati. Vivi” e la famosa panchina su cui sedersi per una pausa rigenerante. E la frase scelta recita così: “Prenditi ogni giorno del tempo per te. Solo così potrai migliorare qualsiasi aspetto della tua vita”. Dunque il libro di cui state leggendo la recensione tratta di tempo? Sì. Ma non dice di svegliarsi presto al mattino? Sì. E allora dove lo trovo il tempo per me se devo pure alzarmi all’alba?! Giusta obiezione (la stessa che mi ha mosso il mio figlio 26enne…).
Prima delle 8:00???
Se non conosciamo bene l’inglese e non abbiamo immediatamente tradotto il titolo (dove ci sono le parole miracle miracolo, e morning mattina) capendo che il miracolo avviene di mattina, ci pensa il sottotitolo a chiarirci le idee, con la scritta, in giallo così non si può non vederla: prima delle 8:00. Quindi sì, ok, può accadere il miracolo di trasformare la tua vita, ma prima delle 8. E lì, come si suol dire, casca l’asino e la maggior parte della gente si ritira: “non ce la posso fare”. Lo scrive perfino l’autore, raccontando che lui stesso capisce la fatica di tanti anche solo a prendere in considerazione l’idea di svegliarsi presto…
Procuratevi… una sveglia? No, una matita!
A un certo punto l’autore spera che tutti i lettori stiano sottolineando, prendendo appunti sul libro o su foglietti infilati nel libro, facendo perfino le orecchie alle pagine (naturalmente se non abbiamo preso il libro in biblioteca!). Ecco perché è molto importante che abbiate cercato e trovato una matita da tenere dentro al libro, sempre. Fa bene cercare una matita speciale, forse nuova, di un bel colore, o con la gommina in cima, o un porta-mine, quello che preferite purché sia speciale, per lanciarvi in questa nuova avventura mattiniera!
Procuratevi… una sveglia? No, un “compagno di responsabilità”!
Statisticamente, il 95% di chi legge un libro non implementa mai ciò che ha imparato, e sapete perché? Perché non deve rendere conto a nessuno e si ritiene assolto dalla responsabilità di farlo. Ecco perché Hal Elrod ci invita caldamente a trovare un amico, un collega, o anche un membro della vostra famiglia, così avremo qualcuno che insieme a noi si impegna “a portare la propria vita a un livello successivo” e potremo donarci reciprocamente “sostegno, incoraggiamento e responsabilità” (ancora!), p. 65.
The Miracle Morning, di Hal Elrod, Macro Edizioni
Un libro basato sull’esperienza personale di Hal Elrod, che ci spiega come cambiare completamente la nostra vita svegliandoci preso il mattino e il grosso impatto che seguire alcuni semplici regole può avere sulla nostra salute, il lavoro, le relazioni e tutti i nostri obbiettivi.
Leggi questo libro per riuscire a realizzare la vita più straordinaria che tu abbia mai immaginato… cominciando ora, un mattino alla volta!
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Responsabilità invece di colpa
Tempo fa proponevo – non ricordo se in un articolo o durante una lezione di yoga – di abolire la parola “colpa” almeno dal nostro linguaggio (se non dal vocabolario), per sostituirla con “responsabilità”, e più passa il tempo più mi convinco della sensatezza della mia proposta, almeno tra di noi, almeno tra chi – come me, come voi – cerchiamo modi “altri” di comprendere e condurre le nostre esistenze. Già solo la parola, colpa, ci mette ansia e un inutile peso addosso, non trovate? Invece “responsabilità”, benché più lunga, è una parola più leggera, fa pensare che si possa fare qualcosa: “se è mia responsabilità vuol dire che posso agire, cambiare, intervenire. Ho spazio per un’altra responsabilità”. “Colpa” fa invece subito pensare a “punizione”, e basta.
Ed ora, nel leggere questo libro, scritto da un “coach” (anzi life coach, come è definito nel risguardo. Peccato, perché ormai tutti sono “life-coach” e la professione è un po’ inflazionata, nonché declassata. E invece Hal Elrod è forse uno dei pochi giustificati a usare quel termine…), trovo, a poche pagine dall’inizio, queste parole:
“Tutto inizia con l’accettare la piena responsabilità di ogni aspetto della propria vita e il rifiuto di dare la colpa a qualcun altro. Il grado con cui accettate la responsabilità di tutto ciò che è la vostra vita corrisponde esattamente al grado di potere personale su cui potete contare per cambiare o creare tutto nella vostra vita. È importante capire che la responsabilità non è la stessa cosa della colpa. Mentre la colpa determina chi sbaglia nel fare qualcosa, la responsabilità definisce chi si impegna a migliorare le cose.[…] Non è davvero importante chi è colpevole di qualcosa, l’importante è […] lasciare il passato nel passato […]”, p. 25.
Che poi è l’insegnamento del dottor Edward Bach e della “sua” floriterapia (che da oltre 10 anni è anche la “mia”, come consulente), nonché di Patanjali e del “suo” yoga (che da vent’anni è anche il “mio”, come insegnante). Entrambe le discipline, di auto-conoscenza, insistono proprio sulla responsabilità come mezzo per intervenire nelle nostre vite, senza delegare le colpe dei fallimenti e i meriti dei successi. Siamo sempre tutto noi.
“Ricordate sempre che chi state diventando è molto più importante di ciò che state facendo, e che, tuttavia, è ciò che state facendo a determinare chi state diventando”, p. 63
Il Massimo procrastinatore
L’imperatore Fabio Massimo, detto “il temporeggiatore” o “il procrastinatore” volle sfiancare Annibale, rimandando all’infinito lo scontro. Rimandare è un’operazione che mi manda in bestia, quando la vedo fare; ho infatti imparato negli anni che dire “lo faccio domani” (o “dopo”) si trasforma automaticamente in “mai”. Ho anche trovato la celebre frase del rabbino Hillem, risalente al I secolo a.C.: “Se non lo faccio io, chi lo farà? Se lo faccio solo per me stesso, chi sono io? Se non lo faccio adesso, quando lo farò?”.
E ancora una volta mi è venuto mio padre che ripeteva spesso “Cosa fatta capo A?”… “capo A”? Che cavolo vuol dire?” mi chiedevo. Poi, crescendo, ho creduto di aver capito male e che la frase fosse “Cosa fatta capo ha”, voce del verbo essere, come dire che se si comincia una cosa avrà “capo”, cioè un capo, un inizio, un senso… E ora, complice internet scopro che la citazione di quel genio di mio padre proveniva niente meno che dalla Divina Commedia, canto 28, dove Mosca dei Lamberti è ricordato proprio per la frase pronunciata: “Cosa fatta capo ha”, intesa come “solo le cose compiute hanno un fine, il tergiversare non porta a nulla”. E allora, citazione per citazione, non posso fare a meno di ricordare la fondamentale – per la mia vita – poesia di Johan Volfgang Goethe, Iniziativa:
“Fino a che uno non si compromette,
c’è esitazione, possibilità di tornare indietro e sempre inefficacia.
[…] Nel momento in cui uno si compromette definitivamente,
anche la provvidenza si muove.
Ogni sorta di cose accade per aiutare,
cose che altrimenti non sarebbero mai accadute.
Una corrente di eventi ha inizio dalla decisione,
facendo sorgere a nostro favore ogni tipo di incidenti imprevedibili,
incontri e assistenza materiale,
cose che nessuno avrebbe sognato potessero venire in questo modo.
Tutto quello che puoi fare,
o sognare di poter fare, incomincialo.
Il coraggio ha in sé genio, potere e magia.
Inizia adesso.
E per finire, sull’ultima parola di Goethe – “adesso” – cito inevitabilmente, e con onore, Hal Elrod stesso, che in proposito ci ricorda questa verità:
“[…] l’adesso è il momento più importante della vostra intera vita poiché ciò che fate oggi determina chi state diventando, e chi state diventando determinerà sempre la qualità e l’indirizzo della vostra vita. Se non prendete oggi l’impegno di iniziare a diventare la persona che dovete essere […], cosa vi fa pensare che domani (o la prossima settimana, il prossimo mese o il prossimo anno) le cose andranno diversamente? E infatti non succederà.], p. 71.
Aaah! Ecco lo yoga!
Ecco perché trovate nel sito Le Vie del Dharma la recensione di un libro come questo! Perché se finora, leggendo il libro di Elrod, mi è sembrato di sentire prima la voce di mio padre, poi la voce di Dante e poi ancora la voce di Goethe, ora mi sembra di sentire la mia di voce, durante le lezioni di yoga, in cui mi sgolo per trasmettere il concetto dell’“hic et nunc”, del fatto che il passato non c’è più e che il futuro non c’è ancora, di ricordare il detto buddhista “se è qualcosa su cui possiamo intervenire perché preoccuparsi, se è qualcosa su cui non possiamo intervenire perché preoccuparsi”, o della più nostrana preghiera: “Signore, dammi la forza per sopportare le cose che non posso cambiare, il coraggio per cambiare quelle che posso cambiare, e la saggezza per distinguere le une dalle altre”.
Volete altri esempi? A pagina 72 Hal Elrod ci regala un’altra perla:
“La realtà è che, se non cambiamo adesso, la nostra vita resterà la stessa. Se non miglioriamo come persone, nemmeno la nostra vita migliorerà. E, se non investiamo costantemente del tempo allo scopo di automigliorarci, la nostra vita non migliorerà. […] la gran parte di noi si sveglia ogni giorno e resta uguale a se stessa”.
E che cos’è questo se non yoga? Yoga fa rima con costanza, perseveranza, “non c’è yoga se non c’è cambiamento”, e anche svadhyaya, che è “studio dei testi”, ma anche auto-conoscenza, per migliorare. E vogliamo parlare del grande cambiamento rappresentato dalle posizioni capovolte?
E ora ridiamo, e infine firmiamo!
Fin qui la parte “impegnata” del libro. Ora passiamo a quella buffonesca: il nostro rapporto con la sveglia, il tasto “posponi” della stessa, le ore di sonno che ci servono davvero (e quelle che ci inventiamo…), le ricerche scientifiche sugli effetti del dormire troppo (con consigli bibliografici, p. 81), lavarsi i denti, le 6 pratiche Salvavita (LifeS.A.V.E.R.S., un acronimo la cui prima lettera non è quella di Sonno, ma è l’iniziale di Silenzio (e meditazione, concentrazione, rilassamento, ancora yoga!); le altre parole? Affermazioni, Visualizzazioni, Esercizio, Ricerca, Scrittura. Molto simile al cammino yogico dite? Sì, sono d’accordo, e non sapete quanto mi faccia piacere che, dopo più di 5.000 anni, qualcuno trovi tanto beneficio, abbia successo, diventi famoso, applicando – attualizzandole – le leggi della disciplina che ha cambiato la mia vita (così come quella di Hal Elrod).
“Personalmente, se mi costringessero a scegliere una sola forma di esercizio fisico da eseguire d’ora in poi nella vita […] opterei senz’ombra di dubbio per lo yoga. Ho iniziato a praticarlo poco dopo aver ideato il Miracle Morning, e ho continuato a dedicarmici con regolarità (e ad amarlo) da allora. È una disciplina molto completa: unisce lo stretching e l’allenamento di forza all’allenamento cardiovascolare e può addirittura diventare una forma di meditazione”, p. 123
Il libro è pieno di acronimi per ricordare facilmente i passi da compiere, ed è pieno anche di elenchi di passi da compiere per… questo e quello. Naturale! Questo è anche un manuale vero e proprio, che illustra un metodo preciso. Ma per una volta funziona, soprattutto se si comincia subito a praticarlo, subito, stasera per domattina… dopo esservi procurati una matita però! (e una penna per firmare l’impegno qui sotto).
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