Parvatasana, la Montagna Sacra
Parvatasana, la posizione della montagna sacra, prende il nome dalla dèa Parvati, cui è dedicata.
Significati, simboli ed etimologia
Parvati è il nome della dèa; asana è la posizione (dedicata a)
Nella mitologia indù il dio Parvata impersona la montagna sacra (in particolare l’Himalaya, o Himavat). Parvati è sua figlia, sposa del dio Shiva.
In questa posizione la base del corpo rappresenta la forza della terra e il vertice del capo, con le braccia che lo circondano allungandosi verso l’alto, sono la proiezione verso il cielo. Il corpo assume una forma a triangolo, che simboleggia il cammino dell’adepto dal molteplice all’uno, verso la vetta.
Caratteristiche
Mantra: | Om Sri Parvatiyai namah |
Bija mantra: | LAM, veicolo dell’elemento terra |
Elementi: | aria, fuoco e terra, predominante |
Natura: | neutra |
Chakra attivato: | Muladhara, il primo chakra |
Soffio vitale: | apana |
Respirazione: | toracica |
Asana compensatrici: | aditi, jhilli, stambha |
Stagione propizia: | estate |
Ora adatta: | sera |
La posizione è adatta: | a chi spreca le proprie energie |
Benefici
Eseguire Parvatasana rafforza le spalle, le braccia e i muscoli del torace; tonifica tutti gli organi interni.
Controindicazioni
Nessuna
Esecuzione
- Seduti a gambe incrociate, con la schiena ben eretta;
- durante un’inspirazione, portare le braccia verso l’alto, aprendole dapprima lateralmente e, all’altezza delle spalle, ruotando i palmi delle mani verso l’alto;
- continuare a sollevare le braccia, fino alla verticale, sopra il capo;
- congiungere le mani intrecciando i pollici e allungare bene le braccia e il busto verso l’alto;
- restare per 4-5 respiri, tornare espirando e ripetendo gli stessi gesti al contrario, riposare qualche momento
- ripetere altre 2 volte, aumentando la statica di 1-2 respiri.
Varianti
Invece che seduti a gambe incrociate, si può stare in ginocchio o su un panchetto da meditazione, oppure anche su una sedia.