Hatha-Yoga. L’equilibrio in piedi di F.N.E.Y. – Recensione
Hatha-Yoga.L’equilibrio in piedi fa parte di una specie di “serie”: “i libri della Fédération”.
La Fédération è la Federazione Francese degli Insegnanti di Yoga che, nata nel 1967, coordina e riunisce le scuole di formazione per insegnanti di yoga dell’intero territorio francese. Finora sono stati pubblicati quattro titoli: le posizioni capovolte, la meditazione, le posizioni di torsione e – appunto – le posizioni di equilibrio. Sono tutti testi bellissimi, direi anzi immancabili nella biblioteca di chi insegni lo yoga in modo coscienzioso e responsabile.
Hatha-Yoga.L’equilibrio in piedi – come gli altri titoli di questa serie – affronta le posizioni da diversi punti di vista, poiché è composto da interventi di differenti autori che trattano, ciascuno a suo modo e secondo le proprie competenze, gli aspetti delle posizioni di equilibrio. Così ne troviamo la simbologia, la filosofia, la pratica, la trattazione nei testi tradizionali. Si va da samasthiti (p. 21), cioè come si sta in piedi, fino alle più difficili posizioni di equilibrio (da garudasana, l’aquila, a vrikshasana, l’albero), passando per natarajasana (Shiva danzante) fino alle ancor più difficili posizioni di equilibrio accucciate e/o su un solo piede (pp. 99 ss.).
Tutte le posizioni sono poi riunite in un Glossario (a p. 177), con i disegni e i nomi.
Il fatto che gli autori siano molti permette di vedere la stessa posizione trattata da punti di vista diversi, vedi la meravigliosa sequenza per la meditazione, proposta da Tomatis a p. 134.
Poi c’è chi parla dell’equilibrio partendo dal concetto di “superare la dualità” e narrando dell’esistenza nella Bibbia di due Giuda, due Giuseppe e due Giovanni (Annick de Souzenelle, da p. 137).
Si legge di alta filosofia anche nelle pagine di un’altra donna: Danzare l’equilibrio del mondo si intitola l’intervento di p. 167, sulla scia degli antichi testi induisti.
Non mancano gli aspetti anatomici dell’equilibrio, con uno studio approfondito dell’orecchio, ma si parla anche di tiro con l’arco, di uddiyana-bandha da eseguirsi prima di ogni posizione di equilibrio, e di bicicletta, di calligrafia (con bellissimi bambù disegnati da Durkheim!) e di cerimonia del tè.
Perché l’equilibrio non è solo “stare su un piede”, ma somiglia “[…] a una danza miracolosa in cui ogni passo è la rappresentazione di un rischio: rischio di cambiare, rischio del passaggio, approvato liberamente, abbandonato anche se preparato con ponderazione, raro stato di grazia che potrebbe essere sufficiente a portare il sole nelle ombre del quotidiano” (Ysé Masquelier a p. 9).
“I libri della Fédération” sono dunque una garanzia: da comprarsi e usare a scatola – anzi “a copertina” – chiusa”.
Per chi volesse maggiori informazioni sulla F.N.E.Y.:
F.N.E.Y. (Fédération Nationale des Enseignants de Yoga)
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